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GetResponse è una potente piattaforma di e-mail marketing con piani accessibili1 e un eccellente servizio di assistenza, facilmente consigliabile a individui e piccole imprese. Tuttavia, con aspetti limitati come le analytics un po’ ridotte all’osso, potrebbe non risultare una scelta azzeccata per i marketer esperti.
Il nostro punteggio
4.5
Classificato al 6 posto su 15 Servizi di e-mail marketing
GetResponse sostiene di offrire “strumenti personalizzati su misura”, tanto per imprenditori come per grandi aziende. Proclami davvero audaci. Trovo sempre difficile fidarmi dei proclami di marketing, quindi mi sono iscritto per testare il servizio in prima persona.
Non credermi un cinico totale, non sto dicendo che non sia possibile sviluppare una soluzione di e-mail marketing che si adatti ad ogni singola esigenza. Dico solo che, in tutti gli anni che opero nel settore, non ho mai avuto il piacere di trovarne una.
Dopo aver usato GetResponse per alcuni mesi, posso dirti che fa davvero un buon lavoro, almeno per l’imprenditore individuale. Per organizzazioni aziendali più sviluppate, forse non tanto. Per tutto ciò che si trova nel mezzo, dipende. Infatti, se GetResponse offre un sacco di funzioni molto potenti, in ambito di analisi mostra certe carenze.
Ti invito quindi a beneficiarti della mia esperienza, che ti illustro in questa recensione di GetResponse. Non iscriverti prima di aver capito esattamente cosa GetResponse può e nonpuò fare per te.
*Il Punteggio riflette la nostra recensione approfondita di questo prodotto o servizio
4.9
Caratteristiche
Solide fondamenta e potenti funzioni avanzate
Per quanto riguarda le funzioni e gli strumenti di base, GetResponse rispetta le sue promesse. In maniera semplice, puoi raccogliere sottoscrittori, lanciare newsletter settimanali e anche automatizzare certe azioni. Chiunque abbia una benché minima esperienza d’uso di Microsoft Word può passare da novellino a esperto in un paio d’ore, dato che sono funzionalità davvero a prova di tonti.
Campagne e-mail e personalizzazione
Qualunque cosa pensi di inviare ai tuoi sottoscrittori, userai lo strumento Campagne e-mail. GetResponse supporta l’invio massivo di e-mail (pratica nota ad alcuni anche come “e-mail blast”) fino a decine di migliaia di contatti.
Ho trovato estremamente facile usare l’interfaccia: se non hai mai inviato neppure un’e-mail in vita tua, direi che ti basteranno giusto alcuni minuti per prenderci la mano.
Mi ha disturbato abbastanza che sul suo sito GetResponse prometta oltre 500 modelli per newsletter, quando io ne ho contati solo 116. Comunque, i modelli sono un’ottima indicazione e permettono di dare spicco alle tue e-mail. Sono tutti mobile-responsive, quindi il tuo lettore godrà di un’esperienza di lettura ottimale a prescindere che stia usando un computer, un tablet o uno smartphone.
Ad ogni modo, ricorda di usare i modelli con cautela. Infatti, anche se permettono l’invio di e-mail dall’aspetto splendido, con grafiche ricche e immagini in alta definizione, tieni conto del fatto che, a volte, meno è meglio.
Per fortuna, fra i modelli di GetResponse ne trovi anche di eleganti e sobri che vanno dritti al punto. Questo non serve solo a comunicare il tuo messaggio nel migliore dei modi possibile, ma è anche lo standard del settore, ossia ciò che si aspettano Gmail e gli altri provider di posta elettronica. Quelle e-mail che esagerano (che contengono troppo codice, troppi allegati o troppo di altro) non vengono consegnate nella casella di posta principale.
Trovo molto interessante che GetResponse ti permetta di personalizzare i modelli. Ricorda che raccoglierai un sacco di informazioni sui tuoi contatti, come date di nascita, nomi, luoghi e così via. L’uso di alcune di queste informazioni all’interno dei tuoi messaggi farà sì che i sottoscrittori della tua newsletter sentano di ricevere messaggi personali e non spam, cosa che a sua volta li renderà lettori fedeli a lungo termine.
Immagina ad esempio di voler promuovere una nuova collezione di costumi da bagno. “In fibrillazione per l’estate?” è carino, ma “Ehi Daisy, l’estate italiana è dietro l’angolo! E non pensare che ci siamo dimenticati che il tuo compleanno è a giugno… aspettati un regalo speciale!” è molto meglio.
Una cosa di cui è facile dimenticarsi, ma che può rendere davvero illeggibili le tue e-mail, è la questione delle lingue con orientamento da destra a sinistra (RTL, right-to-left). Se la tua intenzione è inviare e-mail in italiano o altre lingue LTR (left-to-right, da sinistra a destra), questo non ha molta importanza, ma in caso contrario (come per l’arabo o l’ebraico), avrai bisogno del pieno supporto RTL. GetResponse non solo supporta le lingue RTL, ma allinea e struttura all’istante tutto il modello in base a questa configurazione. Tu devi solo scegliere la tua lingua e
L’ultima novità della campagna e-mail di GetResponse è l’opzione per effettuare test di significatività statistica (test A/B). Queste funzionano proprio come le normali campagne di newsletter, ma ti permettono di testare due versioni di un messaggio per vedere quale offra migliori conversioni. Viene meglio cambiando solo una cosa, come un’immagine di copertina, la linea di apertura, l’ordine degli elementi nella pagina). GetResponse si occuperà di testare entrambe le opzioni e di determinare la vincitrice.
Nella loro forma più elementare, le mailing list o liste e-mail sono semplicemente raccolte di contatti e-mail, ma le moderne piattaforme di marketing hanno portato la cosa a un livello superiore. GetResponse eccelle in quest’area, offrendo quelle che ritengo essere alcune fra le funzionalità più avanzate sul mercato.
Vediamo prima alcuni numeri. Riempirai di contatti le tue liste e-mail, quindi è importante ricordare che c’è un tetto massimo: i piani di GetResponse1partono da 1.000 contatti e arrivano fino a 100.000. Per quanto riguarda il numero di e-mail che puoi inviare ad ogni singolo contatto, non vi è alcun limite.
Tieni presente poi che se lo stesso contatto appare in due liste diverse, conterà come due contatti. Se dunque hai intenzione di creare più liste e vuoi davvero rifinire a puntino le tue operazioni, i numeri possono gonfiarsi con una certa rapidità. Comunque non prendertela con GetResponse per questo, dato che anche tutti gli altri servizi seguono pratiche o politiche simili.
Dopo questo excursus sulle complessità della vita di un marketer, vediamo come possiamo arrivare a toccare questo limite di contatti. Anche se potresti aggiungere manualmente gli indirizzi e-mail, la maggior parte dei tuoi sottoscrittori arriverà dalle landing page, dalla pubblicità sui social media e dalle liste importate.
GetResponse fa un ottimo lavoro per agevolare i processi. I lead provenienti dalle landing page si inseriscono immediatamente nelle liste designate, ma anche la funzione di importazione non è male. Puoi copiare gruppi di indirizzi e lasciare che lo strumento automatico li identifichi, oppure puoi importarli tramite un’ampia varietà di fogli di calcolo (file XLS, CSV, TXT, VCF, XLSX e ODS). Potrai persino importare i tuoi contatti presenti nelle liste del precedente servizio di e-mail marketing.
Ovviamente ti chiederà di confermare di avere i permessi per aggiungere queste persone, e questo è un segno che GetResponse è un servizio onesto per persone oneste, non una macchina per lo spam.
Quando ho importato una lista di contatti (onesta), non ho riscontrato alcun problema o inconveniente. Anzi, sono stato molto lieto di notare la grande flessibilità di questo strumento, che mi ha permesso di importare colonne e metadati avanzati come date di nascita, sesso e campi sì/no. I diversi tipi di campo sono stati identificati automaticamente dal servizio. È inoltre possibile creare dei tipi di campi personalizzati (ad esempio un valore booleano sì/no per info come matrimonio e campi di date aggiuntivi). Insomma, potrai essere dettagliato quanto desideri con i tuoi contatti.
In seguito, ho verificato le capacità di segmentazione di GetResponse, volendo metterne alla prova la potenza. Se non hai familiarità con il termine “segmentazione”, te lo riassumo qui come la capacità di prendere una lista di contatti esistente e filtrarla tramite regole e criteri.
Diciamo che la tua landing page ha generato alcune centinaia di iscrizioni. Ci potrebbero essere delle volte in cui vorrai inviare la stessa e-mail a tutti, mentre in altre occasioni potresti voler mandare messaggi solo a specifici gruppi all’interno della stessa mailing list.
Ad esempio, un consulente finanziario può usare la segmentazione per inviare articoli sulla vita post-universitaria solo ai sottoscrittori tra i 20 e i 25 anni, con link a prestiti e servizi pertinenti. I contatti con età superiore ai 40 potrebbero invece essere più interessati alle opportunità di investimento. La segmentazione fa sentire ai tuoi iscritti che li capisci, che stanno ricevendo un’e-mail su misura, non un generico invio massivo.
Con le segmentazioni di GetResponse, puoi effettivamente andare molto più in profondità. Aggiungendo una regola dopo l’altra, puoi entrare sempre più nello specifico, quanto desideri. In pochi secondi ho creato un segmento con i solo contatti di sesso femminile nati dopo il 1990 e che avevano cliccato un link specifico in una determinata newsletter che avevo inviato qualche settimana prima. Uno strumento davvero potente.
Un paio di ulteriori aspetti importanti in un servizio di e-mail marketing sono le liste di soppressione e la questione di chi sceglie di disiscriversi. Una lista di soppressione riunisce i contatti che non riceveranno le tue e-mail sebbene si trovino nella tua mailing list principale. Si può trattare di persone che hanno cancellato l’iscrizione o di contatti che hai deciso di mettere in blacklist.
GetResponse permette di bloccare manualmente indirizzi e anche interi domini (ad esempio, tutte le e-mail che finiscono con @qualcosa.com), tuttavia manca un algoritmo intelligente di pulizia anti-spam che ti aiuti a mantenere impeccabili le tue mailing list.
È di estrema importanza tenere traccia di chi sceglie di rimuoversi dalle tue liste, tanto per buona reputazione del tuo brand che per ragioni legali: non vuoi certo essere considerato uno spammer che non capisce cosa significa “no”; inoltre, le leggi proibiscono l’invio di e-mail a contatti che hanno rimosso la propria sottoscrizione.
GetResponse li rimuove automaticamente e li etichetta come “contatti inattivi”. Puoi esportare anche questa lista, cosa cruciale nel caso tu scelga di cambiare servizio.
Le landing Page
Nel tuo lungo cammino verso le migliaia e migliaia di iscritti, le landing page saranno i tuoi migliori compagni di viaggio. Sono un ottimo strumento per attirare potenziali sottoscrittori e far sì che ti lascino le loro preziose informazioni di contatto.
A differenza delle e-mail, dove meno è meglio, le landing page possono essere appariscenti quanto più ritieni opportuno. GetResponse ti dà l’imbarazzo della scelta, con decine di modelli di landing page personalizzabili, tutti mobile-responsive e con la possibilità di configurare quali dettagli raccogliere, se solo l’indirizzo e-mail o anche campi come nome completo, città, età, interessi e quant’altro. I campi extra possono raffreddare gli animi dei tuoi potenziali sottoscrittori, o persino spaventarli inducendoli a rinunciare, quindi attenzione a non esagerare.
Fra le opzioni dietro le quinte, puoi scegliere la mailing list a cui saranno aggiunti i tuoi contatti e praticamente nient’altro. In 10 minuti sei online. La tua landing page sarà disponibile su un sottodominio di GetResponse (“iltuoindirizzo.gr8.com”).
Questo sottodominio non è proprio la cosa più ottimale, quindi è preferibile usare il proprio dominio. Puoi impostare il tutto in modo semplice, anche grazie all’aiuto di una guida ben fatta. Non hai bisogno del tuo proprio servizio hosting o di altro.
Automazione
In parole semplici, una gran livello automazione ti permette di fare meno per ottenere di più. Con una rapida configurazione, i tuoi nuovi sottoscrittori potranno ricevere e-mail di benvenuto personali. Potrai anche impostare degli intervalli, facendo sì che dopo alcuni giorni riceveranno una speciale lista di consigli, magari insieme a un tuo sentito messaggio di ringraziamento.
L’automazione avanzata non ha limiti. Con pochi minuti di configurazione, i tuoi contatti avranno la sensazione di ricevere regolarmente contenuti su misura, quando in realtà è tutto preimpostato. È altrettanto facile applicare un processo di automazione su tutta la lista affinché i contatti vengano contrassegnati in base al loro livello di engagement, oppure per creare un messaggio speciale con coupon da inviare a chi compie gli anni.
GetResponse fa un lavoro eccellente qui, superando facilmente concorrenti ben noti come Mailchimp. L’intera interfaccia di automazione è intuitiva e dotata di funzionalità drag & drop per pianificare i flussi di lavoro nei minimi dettagli.
Oltretutto, per facilitarti la vita, GetResponse integra dei modelli di automazione predefiniti. Impostare una sequenza di tre e-mail di risposta automatica mi ha portato via circa un minuto. Altrettanto semplice è stato formulare un piano di punteggi automatici in base all’engagement dei miei contatti con le e-mail che ho inviato (se hanno aperto o no il messaggio, se hanno cliccato o meno su un link). Dopo aver lasciato che la funzione eseguisse il suo lavoro, i punteggi dei miei contatti si sono aggiornati, permettendomi di raggiungere meglio quelli più coinvolti e di rimuovere alcuni pesi morti.
GetResponse sembra anche evitare alcune trappole in cui cadono altri servizi. Poter impostare un periodo di attesa tra le e-mail è ottimo, ma ancora meglio è la capacità di regolare il momento esatto in cui i tuoi lettori riceveranno l’e-mail. Infatti, sono i messaggi più recenti quelli che vengono letti per primi e se imposti adeguatamente i tuoi invii potrai finire in cima alla lista.
La ben nota newsletter Morning Brew lo sa, ed è per questo che invia i suoi aggiornamenti in tema di business e tecnologia ogni mattina, quando chi va al lavoro sta incollato al proprio telefono sui mezzi pubblici. Un’e-mail promozionale di shopping, invece, in genere è meglio inviarla alle prime ore della sera, quando abbiamo tutti quell’improvviso bisogno di soddisfazione, finendo per spendere quanto abbiamo guadagnato durante la giornata di lavoro.
Quale che sia il caso d’uso, con GetResponse potrai fare questo e altro.
Dopo aver visto la potente automazione per l’e-commerce, come per abbandoni del carrello e follow-up dopo l’acquisto, ero quasi tentato di assegnare a GetResponse il massimo dei voti in tema di automazione. Mi ha fermato solo il fatto che il piano Basic1 offre soltanto i modelli, vale a dire che non potrai impostare o modificare la tua personale automazione. Il piano intermedio, Plus, permette di creare solo 5 flussi di lavoro personalizzati, cosa che non trovo molto soddisfacente.
Funnel di vendita e funzionalità per l’e-commerce
Hai sentito bene. Per esigenze di e-commerce semplici, GetResponse può effettivamente sostituire una soluzione dedicata, facendoti risparmiare un sacco di soldi e problemi. Però ripeto, le tue necessità devono essere tutt’altro che avanzate.
Vediamo più in dettaglio che cosa intendo per “esigenze semplici”. Diciamo che vuoi offrire ai tuoi lettori una guida o un e-book che hai scritto su argomenti interessanti come il giardinaggio in Toscana. Questo si può configurare e integrare facilmente nelle tue e-mail, che indirizzeranno i tuoi lettori a una pagina di vendita dove si potrà effettuare l’acquisto.
Considerando invece di avere un intero catalogo di merci in dropshipping, sarebbe troppo. Infatti, non ci sono infatti strumenti per gestire l’inventario né funzionalità avanzate per il carrello, come neppure per i feedback dei clienti.
Insomma, devi pensarla in questo modo: se stai vendendo giusto pochi articoli (fisici o digitali) e offri ai tuoi lettori la possibilità di comprarli nell’ambito di una qualche promozione (ad esempio con “Un Halloween diverso! Ecco una grande raccolta delle mie idee di intaglio di zucche di celebrità!”), la funzionalità di GetResponse per l’e-commerce potrebbe pienamente bastarti.
Per contesti più avanzati, invece, puoi integrare GetResponse con diverse soluzioni e-commerce dedicate. Ho apprezzato il buon livello di integrazione con piattaforme indipendenti come WooCommerce, Shopify, Magento e altre. Con WooCommerce, ad esempio, le integrazioni avvengono tramite plugin e permettono di inviare messaggi per carrelli abbandonati e seguire i lead più promettenti.
4.5
Consegnabilità
Non è perfetto, ma quasi
Abbiamo visto come, fondamentalmente, il servizio di GetResponse è piuttosto buono, ma restano aperte alcune questioni. Una importante è questa: dopo aver impostato liste, automazioni e campagne, le tue e-mail raggiungeranno effettivamente le caselle di posta dei tuoi iscritti? Saranno contrassegnate come spam o finiranno nella temuta scheda “Promozioni”?
Alcuni siti di recensioni tentano di rispondere a questa domanda con una cifra percentuale, dicendo qualcosa come: “l’83% delle e-mail inviate tramite il servizio X raggiungerà la casella di posta, e lo sappiamo perché lo abbiamo verificato durante gli ultimi 5 anni”. Tuttavia, quando consideri il quadro generale, queste affermazioni risultano alquanto prive di significato. Leggi la mia spiegazione completa sul perché i “test di deliverability” sono completamente inaffidabili. Vi troverai anche utili consigli su come aumentare il tuo tasso di deliverability.
Eccone un breve riepilogo. La deliverability è influenzata da tanti diversi fattori. Quando un cliente mi dice che un’e-mail è stata aperta solo da una certa percentuale della sua lista, non significa che il servizio a cui si affida correntemente non possa fare di più, bensì che c’è del lavoro da fare. Forse il dominio del cliente viene registrato come sospetto e potrà quindi beneficiare di piccole serie di invii verso alcuni dei miei indirizzi. Io aprirò ogni messaggio, in modo che Gmail impari poco a poco a riconoscerla come attività di invio legittima. O magari le e-mail contengono parole chiave o codice HTML che vengono rilevati come attività di spam.
Ora, cosa possiamo fare noi, gente onesta, per assicurarci la deliverability dei nostri messaggi? La prima cosa che puoi fare è autenticare il tuo account GetResponse con il tuo dominio. Solo una persona o un’organizzazione può registrare un singolo nome di dominio (ad esempio “@toursullasenna”), però qualsiasi messaggio e-mail può essere facilmente modificato affinché mostri tale nome di dominio come mittente. Questa è una tipologia di furto d’identità.
La tecnologia dell’e-mail non è stata sviluppata per essere la cosa più sicura di questo mondo. Anzi, è sorprendentemente facile far apparire come se un messaggio provenga dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, anche se a inviarlo è stato l’indirizzo scammy-scammy-two-timing-bobby@hotmail. Comunque, non siamo più negli anni ‘90, e se oggi Gmail riceve un messaggio come questo lo contrassegna come possibile frode, destinandolo direttamente alla cartella spam. Sa che deve sospettare qualcosa proprio perché l’e-mail non è autenticata con il dominio, operazione che può eseguire solo la persona che effettivamente lo possiede. E Bobby non possiede Monte dei Paschi di Siena.
In effetti, la prima operazione che devi fare è l’autenticazione, in modo da provare al di là di ogni possibile dubbio che sei il proprietario del dominio e dell’indirizzo da cui intendi inviare e-mail. Un modo semplice per farlo sarebbe che GetResponse ti invii un’e-mail di conferma a tale indirizzo, ma anche questo è un metodo piuttosto debole.
L’attuale standard più elevato nel settore prevede di collegare il tuo dominio e il servizio di e-mail marketing utilizzando dei token di autenticazione. Attenzione agli acronimi: le due opzioni più in voga sono SPF e DKIM, ma DKIM è quello certamente più desiderabile.
L’autenticazione avanzata DKIM si può implementare facilmente su GetResponse, dimostrando al di là di ogni possibile dubbio che sei davvero chi dici di essere a Gmail e agli altri provider di account e-mail. In tal modo, si fideranno di te e recapiteranno le tue e-mail direttamente nella casella di posta principale.
Per attivare l’autenticazione DKIM, ho seguito il semplice tutorial di GetResponse, quindi ho effettuato un invio massivo per verificarne l’efficacia. Tutto è andato come doveva andare.
La seconda cosa che puoi fare per aumentare la tua deliverability è assicurarti che il servizio che scegli combatta attivamente gli spammer, poiché possono rovinare la tua reputazione come mittente. Verifica che nei suoi termini e condizioni l’azienda prenda una posizione chiara nei confronti dello spam e dell’affiliate marketing.
Poi, ho controllato come GetResponse ha gestito tutto lo spam, provando a importare una breve lista di contatti piena di indirizzi e-mail incomprensibili e di aspetto losco, come [email protected] e [email protected]. Ho ricevuto subito un avviso di ulteriori controlli, l’importazione è stata messa in attesa e poche ore dopo è stata respinta completamente.
Si tratta di un’ottima notizia, perché se un servizio permette ad altri utenti di inviare spam, i tuoi tassi di deliverability ne riceveranno in parte le conseguenze negative. Per assicurarsi un buon tasso di deliverability, tutti gli utenti sul server devono giocare pulito e GetResponse si sta assicurando che avvenga effettivamente così.
L’affiliate marketing è consentito su GetResponse. Questo normalmente è motivo di preoccupazione, poiché i marketer che usano questi sistemi sono noti per bombardare i loro contatti con infinite proposte di prodotti. Tutto ciò potrebbe diventare un tuo problema, dato che condividi con loro un indirizzo IP e i provider di servizi e-mail come Gmail raggruppano i mittenti su tale base. Tuttavia, i termini e condizioni di GetResponse sono molto chiari su questo tema e l’azienda compie un monitoraggio attivo che dovrebbe garantire che le cose non le sfuggano di mano.
La cosa migliore che puoi fare per migliorare il tuo tasso di deliverability è inviare le tue e-mail da un IP privato e dedicato a questa attività. Con GetResponse, purtroppo, questa opzione è disponibile solo con il piano più costoso.
Trovo poi abbastanza utile e interessante la funzione Perfect Timing: attivandola, GetResponse imparerà il comportamento dei tuoi iscritti e invierà le e-mail a ciascuno di loro quando è più probabile che le leggano.
4.2
Analitici e rapporti
Seriamente? Mi aspettavo molto di più
La pagina delle analytics o dei report è dove si prendono tutte le grandi decisioni. Quando si esegue un’operazione di e-mail marketing avanzata, è necessario sapere quali messaggi vengano ben accolti e quali no, quanto vengano coinvolti i tuoi sottoscrittori, che tipo di persone sono e cosa ne ha stimolato l’engagement. Dopo aver capito tutto questo, è possibile agire sulla base di queste informazioni e raccoglierne i frutti.
Diciamo per esempio che scopro che i sottoscrittori in Italia hanno aperto più e-mail rispetto al resto d’Europa, però è maggiore la percentuale di europei che ha effettivamente seguito il link presente nel messaggio. Questo può indurmi a pensare che il pubblico italiano vuole trovare qualcosa nelle mie e-mail, ma non gli sto fornendo ciò che cerca. Magari posso anche vedere che i miei contenuti sembrano essere ben disegnati per gli inglesi, ma per qualche ragione (forse per l’orario di invio?), li sto perdendo prima che effettuino l’acquisto.
Non male, vero? Tendenzialmente sì, ma non con GetResponse, dove non troverai niente del genere. Non puoi suddividere i risultati della tua campagna per località, sistema operativo, dimensione dello schermo o qualsiasi altro aspetto simile.
L’analisi si limita a comunicarti quanti contatti hanno aperto, cliccato, cancellato l’iscrizione o respinto l’invio. Certo, sono informazioni importanti, ma è solo la punta dell’iceberg. Non puoi trarre grandi conclusioni da questi dati soltanto. Come puoi sapere se ci sia stato un problema con i dispositivi mobili, con conseguente mancata apertura del messaggio sugli schermi di piccole dimensioni? Come puoi capire se ci sia qualche bug in una specifica versione di Windows?
Tali carenze sono tali da indurti a fare un passo indietro? Beh, dipende. Se stai cercando di ottimizzare al massimo, lo strumento di analytics di GetResponse non ti fornirà i dati avanzati di cui hai bisogno. Servizi come AWeber, invece, offrono un set completo di report dettagliati su ogni aspetto, dai trend dei dati alla posizione geografica dei contatti. Ricordo poi che, usando il test di significatività statistica (test A/B) e la segmentazione, si possono imparare certe cose su cosa funzioni e cosa no. Nonostante questo, però, non avrai la possibilità di sprigionare tutto il tuo potenziale.
4.7
Assistenza
Assistenza professionale via chat
Dopo che le analytics hanno smorzato l’entusiasmo, ci sono buone notizie. Il team di supporto di GetResponse è ottimo: professionale, cortese e prontamente disponibile.
Manca l’assistenza telefonica, ma non importa perché molti, come me, non vogliono mai parlare per telefono. So che una volta all’anno devo chiamare “La Stampa” per chiedere che mi rinnovino nuovamente il piano di sconto a metà prezzo, cosa che mi fa risparmiare circa 50 euro all’anno e mi porta via solo 10 minuti, ma si tratta più o meno del mio limite di sopportazione del telefono.
GetResponse si assicura che riceverai tutto l’aiuto necessario, a cui puoi accedere in tre modi: tramite una live chat disponibile 24/7; via e-mail in 8 lingue diverse (italiano, inglese, spagnolo ecc.); una knowledge base estremamente dettagliata e disponibile anche in italiano.
Con quale tempo medio ottieni una risposta via live chat? Circa 3 minuti, a volte anche meno. Inoltre, a prescindere dall’opzione che scegli, tutte le conversazioni vengono salvate e rese disponibili per riferimento futuro.
Quando ho provato a chiedere riguardo al limite di contatti e di e-mail, ho ricevuto subito una risposta.
Chiedere informazioni sulla segmentazione è risultato altrettanto semplice: l’agente mi ha inviato l’articolo corrispondente della knowledge base e mi ha spiegato tutto il processo.
Che altro dire, questi agenti sono proprio ben preparati. Puoi star certo che il team di GetResponse sarà in grado di risolverti qualsiasi problema.
4.3
Prezzi
Prezzi equi e convenienti, ma devi scegliere il piano giusto
Parlando in termini generali, il piano Basic di GetResponse1è quello che considererei economico, anche con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Gli altri piani hanno prezzi che si avvicinano di più ad altri servizi simili, pur rimanendo competitivi.
Non dimenticare che il modello di GetResponse è a contatti limitati ed e-mail illimitate. Potrai quindi inviare tutte le e-mail che vuoi a un numero limitato di contatti. Se le tue esigenze sono altre e vuoi inviare meno e-mail a un pubblico molto più grande, potresti avere più interesse per un servizio come Sendinblue.
Anche se questo modello a contatti limitati fa al caso tuo, i prezzi di GetResponse possono essere subdoli, perché una piccola variazione può comportare il passaggio a un piano di livello superiore. Ad esempio, se i modelli di automazione sono sufficienti per le tue esigenze, il piano Basic potrebbe bastarti. Ma ripeto, se hai bisogno di una personalizzazione maggiore e desideri costruire i tuoi flussi di lavoro automatizzati, la cosa ti costerà oltre tre volte tanto (per 1.000 contatti).
Oltretutto, nel piano Basic manca la possibilità di assegnare punteggi e taggare i contatti. Questo lo limita quindi a usi semplici e destinati a un pubblico ridotto, ossia newsletter con una lista di contatti gestibile che non ha bisogno di troppi ritocchi.
Per testare ogni caratteristica del servizio, c’è una prova completamente gratuita di 30 giorni1 (senza dover fornire i dettagli di pagamento), ma ricorda che in questo caso potrai usare praticamente tutte le funzioni di GetResponse. Non ingannarti da solo, evita di provare le funzioni disponibili solo con il piano Professional, se sai già di non essere disposto a spendere almeno $41.12 al mese.
I pagamenti possono essere effettuati solo con carta di credito con cadenza mensile, annuale o biennale, accedendo a sconti per gli abbonamenti più lunghi. Le organizzazioni no-profit possono ottenere riduzioni aggiuntive, quindi in tal caso contatta direttamente il team di GetResponse.
Ottimo per imprenditori individuali, non altrettanto per i marketer professionisti
Ero davvero disposto ad amare GetResponse, mi aveva quasi sedotto completamente. Questo finché non ho inviato delle e-mail e ho controllato le analytics che forniva, rendendomi conto che mancava qualcosa. Questo non significa che GetResponse non serva a nulla; dico solo che, come gran parte delle cose, non è perfetto.
Il punto debole più evidente di GetResponse sono le analytics. Semplicemente non potrai effettuare scomposizioni interessanti su dati e report relativi alle e-mail inviate, cosa che limita significativamente il potenziale della tua operazione di marketing. Tuttavia, sono carenze a cui si può dare soluzione.
Direi che il piano Basic1, a tal prezzo, merita il tuo tempo e denaro, sempre che le caratteristiche incluse coprano le tue esigenze (offre solo i modelli di automazione e manca un sistema di punteggio dei contatti). Se punti all’invio massivo di e-mail solo di tanto in tanto, è un’opzione valida.
Se però hai intenzione di targettizzare i tuoi sottoscrittori con un livello di dettaglio quasi chirurgico, avrai bisogno di una piattaforma che ti permetta davvero di farlo. Dai un’occhiata ad AWeber1 e Sendinblue1, oppure puoi curiosare un po’ nella nostra lista dei 10 migliori servizi di e-mail marketing per il 2024.
DOMANDE FREQUENTI
Quanto costa GetResponse?
Il prezzo di GetResponse dipende da due fattori: il piano (Basic, Plus, Professional o Max) e il limite di contatti. A $0 al mese, il piano Basic con 1.000 contatti è l’opzione più accessibile. Aggiungendo più contatti o scegliendo un piano superiore, il prezzo sale rapidamente. Ricorda però che puoi usare uno dei nostri coupon sconto per GetResponse e risparmiare cifre non indifferenti.
Qual è il servizio migliore: AWeber o GetResponse?
Sono entrambi servizi fantastici, non c’è dubbio. Non si può sbagliare con nessuno dei due. Ecco perché sono entrambi nella nostra lista dei migliori servizi di e-mail marketing del 2024. I piani tariffari di GetResponse1 sono più economici e spiccano un po’ di più per quanto riguarda le funzioni, in particolare quelle per l’e-commerce. Tuttavia, AWeber non è certo l’ultimo arrivato: la sua sezione di analytics è di gran lunga superiore a qualsiasi altra, compresa certamente quella di GetResponse.
Per cosa si usa GetResponse?
Per una consegna affidabile di grandi volumi di e-mail, che si tratti di newsletter, e-mail transazionali per l’e-commerce o altre finalità. Fra le funzioni aggiuntive si trovano le landing page, che possono agire come funnel di vendita, una piattaforma e-commerce di base nonché vari extra come sondaggi e moduli personalizzabili.
Ben è un appassionato web developer che adora maneggiare codici, sia nel back-end che nel front-end. È alla perenne ricerca del miglior host di siti web al mondo, ma si impegna anche nel cercare dei momenti liberi per coltivare i suoi altri interessi: i fumetti, i viaggi, e la cucina.
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L’assistenza e il Servizio di Landing page PESSIMI
Esperienza pessima, imposto la landing page e il funnel, faccio partire le campagne per poi scoprire che gli utenti che cliccavano sull'inserzione social e finivano sulla landing page la vedevano completamente sbalzata, con le scritte e le immagini accavallate, ( per creare la landing page su getresponse c'è la modalità che ti mostra il layout su cellulare, Non coincideva affatto con la realtà!).
Ho contattato l'assistenza e mi hanno detto che era un problema loro e stavano cercando di risolverlo, dopo una decina di giorni ho detto che se non avessero risolto il problema avrei richiesto il rimborso perchè non è normale che pago un servizio e per un problema loro non ho potuto utilizzarlo. Prima mi dicono che va bene se insisto mi avrebbero rimborsato e mi avrebbero ricontattato a breve. Dopo 4 giorni gli riscrivo io per sapere se si fossero attivati e mi hanno risposto che il rimborso non è possibile emetterlo perchè noi termini di servizio c'è che loro non emettono rimborsi in nessun caso:
CONCLUSIONI:
- Servizio scadente perchè ti crea problemi per la versione mobile;
- i Layout sono macchinosi da impostare, successivamente ho trovato servizi nettamente migliori ad un costo pari a get response;
- Servizio di assistenza pessimo.
deluso e insoddisfatto di Getresponse e del servizio clienti
Dopo aver speso oltre 500€ per attivare il servizio, al primo invio mi sono visto disattivare l'account senza repliche ed assistenza. è iniziata una estenuante comunicazione via ticket con gli operatori (1 reply x ogni giorno, non di più) e dopo una settimana ho capito che 7900 contatti su 7950 erano invalidi secondo loro, inclusi i miei clienti a cui scrivo ogni settimana. Esperienza molto negativa, alla fine mi hanno disattivato l'account e ho perso tutti i soldi perchè mi hanno negato il rimborso! un incubo... Quando devono venderti i servizi ti scrivono in italiano per allettarti, poi dall' acquisto in poi, ti scrivono solo in inglese, inclusi i ticket per l'assistenza ecc. Rigidità assoluta, risposte stringate e assistenza inesistente per risolvere i presunti problemi sollevati.
Condivisione in famigliaCondivisione multiutenteSupporto di espertiBackupSincronizzazione intelligenteSoluzione personaleSoluzione aziendaleOpzioni per teamCartelle offlineCronologia e ripristino dei fileLeggere altre recensioni
GetResponse Alternative
Il nostro punteggio
4.8
Tantissimi strumenti ideali per i business in crescita